Modem, ecco quanto risparmiano gli utenti se passa la libert

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Secondo la stima si SosTariffe i costi del modem sarebbero dimezzati, per un valore risparmiato di circa 60 euro, se gli utenti avessero la libertà di comprarlo a cui sta lavorando l’Agcom. Invece di essere costretti a usare quello imposto dal proprio operatore.

Dietro la libertà di modem ci sono circa 60 euro di risparmi per l’utente, tra gli altri vantaggi. È quanto calcola SosTariffe.it in questi giorni in cui Agcom (come anticipato da Repubblica) si appresta a imporre agli operatori di rispettare questo nuovo diritto: quello di lasciare libertà agli utenti di scegliere un proprio modem per navigare in fibra ottica. Senza essere obbligati a usare quello dell’operatore. Che per altro lo fa pagare a volte a caro prezzo e lo usa anche come strumento per scoraggiare la disdetta.

I risparmi

“Quando il provider impone l’acquisto obbligatorio del router compreso nel pacchetto sottoscritto, in media questo viene venduto a 114 euro (di solito rateizzato in 12, 24 o 48 mesi e incluso in bolletta)”, scrive SosTariffe nelle proprie stime. “Se scegliessimo di acquistarlo in soluzione separata, lo pagheremmo 56,50 euro. Ciò significa che acquistandolo a parte, in autonomia, risparmieremmo in percentuale il 50,4%, ossia 57,50 euro”. Quasi tutti i principali operatori impongono un proprio modem per la fibra ottica (mentre su Adsl, ossia finora per internet su rete fissa, c’è sempre stata libertà di scelta).

Le novità normative

La libertà di modem è frutto delle norme con cui l’Italia ha recepito, a fine 2017, le regole sulla neutralità della rete. Perché sia effettiva però si aspetta, entro i primi di marzo, l’esito di una apposita consultazione pubblica avviata da Agcom. Quest’authority ha però già chiarito che intende appoggiare la libertà di modem (di conseguenza sarebbero possibili sanzioni per gli operatori che si ostinano a imporlo all’utente).

Non solo. A quanto si apprende, Agcom starebbe anche pensando di risolvere un altro inghippo connesso ai modem: alcuni operatori obbligano gli utenti a pagarne le rate residue dopo la disdetta. Già: non solo paghiamo il modem all’operatore circa il doppio rispetto ai suoi prezzi di mercato. Ma siamo anche, in certi casi, costretti a pagarlo anche dopo aver abbandonato l’operatore (quando il suo modem è equivalente a un costosissimo fermacarte, perché inutilizzabile con altri gestori). Ma su questo, appunto, Agcom vorrebbe imporre agli operatori di permettere agli utenti di restituire il modem e quindi smettere di pagarlo, dopo la disdetta.

Per far passare una vera ed effettiva libertà di modem è nata proprio nei giorni scorsi la Free Modem Association, che raccoglie i provider (che si oppongono ai principali operatori telefonici), costruttori di apparati, commercianti e consumatori (alleanza di scopo che riunisce al suo interno Aiip, Aires Confcommercio, Allnet, Assoprovider, Mdc, Vtke).

Fonte: www.repubblica.it

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