Gli operatori fanno i “furbetti” e torneranno alla fatturazione mensile solo da aprile. Ma per l’AgCom è troppo tardi e sono previste nuove sanzioni. il Garante applicherà la propria legge istitutiva Insieme al pagamento della seconda sanzione, ordinerà nuovamente alle società telefoniche di risarcire i clienti. Un’ordine già presente nella decisione di dicembre 2017 che è stato disatteso dalle compagnie telefoniche.
Le doppia mossa decisa dall’ Autorità (multa più diffida) vuole colpire e sanzionare la “furbata” che continua imperterrita della fatturazione a 28 giorni da parte degli operatori di comunicazione.
Il Garante ritiene che le società dei telefoni e di Internet avrebbero dovuto abbandonare la bolletta ogni 28 giorni e quindi ripristinare quella corretta, con cadenza mensile già dallo scorso 21 dicembre 2017. Cioè da quando le quattro società (Tim, Vodafone, WindTre e Fastweb) hanno ricevuto l’ordine di rinunciare alla fatturazione a 28 giorni e sono state multate una prima volta per un milione 160 mila euro che è purtroppo il massimo che la legge consente, a fronte degli incassi truffaldini delle compagnie che ammontano ad oltre 2 MILIARDI di euro!
Invece le quattro società come qualsiasi consumatore o famiglia avrà verificato continuano ad emettere le loro bollette-fatture ogni 4 settimane, cioè ogni 28 giorni. E quindi società non rispettano l’ordine emesso a dicembre 2017 dal Garante. Le società telefoniche (di fatto un vero e proprio “cartello” torneranno alla fatturazione corretta, mensile, soltanto dal prossimo 4 aprile 2018 preferendo seguire l’ultima Legge di Bilancio, che dà tempo sino a quella data per riproporre la bolletta mensile.
Il Garante che chiaramente pone il massimo rispetto per le leggi, chiaramente non accetta questo rinvio al 4 aprile. ritenendo di avere il potere previsto dalla legge istitutiva per regolamentare la questione, ritenendo (secondo noi giustamente) che le quattro “sorelle” telefoniche dovessero tornare alla fatturazione mensile già a dicembre, cioè dopo il suo ordine. Nelle valutazioni del Garante l’adeguamento di fatturazione sarebbe dovuto avvenire quantomeno in due settori specifici, come la telefonia fissa e gli abbonamenti a Internet. motivo per cui l’ Authority per il rinvio messo in atto in questi due ambiti ha già predisposto l’emissione di una seconda sanzione, che sarà decisa e comunicata formalmente tra il 9 e il 13 febbraio.
Anche stavolta purtroppo l’importo della multa non sarà alto. Infatti il Garante applicherà la propria legge istitutiva, arriverà a 256 mila euro. Ma questa volta finalmente il Garante ha capito come arrivare ad un risultato tangibile e concreto, e molto pericoloso per le società. telefoniche. Insieme al pagamento della seconda sanzione, ordinerà nuovamente alle società telefoniche di risarcire i clienti. Un’ordine già presente nella decisione di dicembre 2017 che è stato disatteso dalle compagnie telefoniche. I clienti quindi dovranno essere indennizzati nella prima bolletta corretta, cioè nella prima fatturazione che riporta correttamente la cadenza di emissione da 4 settimane a mensile. La restituzione sarà commisurata alle giornate che i clienti hanno pagato in più a causa della fatturazione illegittima effettuata ogni 28 giorni, a partire dalla data fissata nel 23 giugno 2017.
In arrivo quindi per la telefonia fissa e gli abbonamenti a Internet, questa seconda ammenda e l’ordine, reiterato, di risarcire i clienti . Ma il Garante ha capito di aver sbagliato in parte nella precedente decisione e si pronuncerà anche sulla telefonia mobile. Alcune società stanno agendo in questo ambito secondo l’AgCom, violando il Codice del Consumo che difende gli utenti. Stupisce il silenzio sulla vicenda dell’ Autorità Antitrust che dovrebbe fare chiarezza sul “cartello” e la violazione alle norme di legge sulla concorrenza effettuato impunemente delle compagnie telefoniche.
Anche le società di telefonia mobile dovranno tornare alla bolletta mensile anche per i cellulari prima o poi . In questo settore i gestori (come anticipato da TIM e Vodafone) faranno pagare gli stessi soldi che i clienti versavano nelle precedenti 13 fatturazioni annue , nelle 12 fatture annuali, che chiaramente aumenteranno le tariffe.. Ma non solo diminuiranno anche i giga di traffico dati che verranno offerti per 12 volte rispetto a quelli previsti nelle precedenti tredici all’anno. In questa maniera i clienti avranno quindi meno gigabyte di traffico internet. Ma per attuare tutto ciò le società avrebbero dovuto chiedere ai clienti il loro previsto e necessario “consenso preventivo” sulla riduzione del traffico. Adesso saranno obbligare ad acquisirne l’autorizzazione.
Il nostro consiglio è quello di rivolgersi alle associazioni di consumatori per far rispettare i propri diritti dalle società telefoniche e televisive. L’ Associazione Altroconsumo ha deciso nei giorni scorsi di denunciare Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb all’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (meglio nota come Antitrust) per pratiche anti-concorrenziali: l’accusa è di aver fatto cartello nella gestione della transizione alla fatturazione mensile. Per l’associazione dei consumatori le compagnie di telecomunicazioni, procedono compatte,” imponendo di fatto ai consumatori aumenti allineati dell’8,6% in un anno. Senza via di scampo per chi tra gli utenti volesse giocare su concorrenza e offerte realmente più vantaggiose“.
Come hanno potuto verificare già milioni di clienti in questi giorni, tutti gli operatori sostengono che con il ritorno alla fatturazione mensile la spesa annuale non cambierà. “Peccato che fosse già cambiata – col giochino della fatturazione a 28 giorni e la mensilità in più – in peggio per le tasche degli utenti: oltre un miliardo all’anno di spesa in più, secondo l’AGCOM“, prosegue la nota di Altroconsumo. Un aumento annuale dell’8,6% che non venne esplicitato, mentre adesso si cerca di far passare una variazione sul ciclo di fatturazione come un banale aggiornamento amministrativo.
Fonte: www.ilcorrieredelgiorno.it