Facciamo un po' di chiarezza
Probabilmente è capitato anche a te: hai cambiato operatore, sottoscritto un abbonamento a 9,99€ al mese tutto compreso ma poi scopri di spendere di più. Com’è possibile?
La telefonia è la regina indiscussa dei reclami da parte degli utenti, anche a causa dei costi nascosti nella bolletta del telefono. Generalmente si tratta di cifre irrisorie, qualche euro o pochi centesimi: nel lungo periodo però fanno indubbiamente la differenza! Se rese note, il più delle volte queste spese potrebbe essere disattivate al momento della sottoscrizione ma con la promozione di un nuovo piano tariffario non tutte le voci vengono esplicitamente chiarite. Così, per disattenzione o negligenza, l’utente firma il contratto senza essere consapevole dei costi effettivi.
Costi nascosti nella bolletta telefonica: si spende il 15% in più del dovuto
A lanciare l’allarme è stata l’Unione Nazionale Consumatori che, travolta dai reclami, ha denunciato la pratica all’Antitrust. Dopo la vicenda delle bollette addebitate ogni 28 giorni anziché ogni mese, le compagnie telefoniche vengono accusate di scarsa trasparenza e di aver messo in atto pratiche commerciali scorrette.
TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb sono stati così denunciati dall’Antitrust per “addebiti oscuri per la fruizione di vari servizi”. Si tratta di voci occulte in bolletta che procurano risorse infinite alle compagnie telefoniche, per le quali è spesso più conveniente pagare una multa (benché salatissima), piuttosto che rinunciare ad ingentissimi guadagni. Dunque, per gli utenti l’unico modo di difendersi è conoscerle.
Quali sono questi costi nascosti?
Ogni compagnia telefonica chiama in maniera diversa questo servizio, ma la sostanza è la stessa: gli operatori telefonici permettono ai clienti di sapere chi li ha cercati quando il telefono era spento o irraggiungibile. Per anni questo servizio è stato offerto in maniera gratuita, ma ora è un servizio a pagamento.
I costi sono molto diversi a seconda dell’operatore di cui si è clienti. C’è chi addebita un costo fisso periodico e chi fa pagare il servizio solo se e quando viene effettivamente utilizzato.
Ricevi una telefonata, non rispondi, trovi un messaggio in segreteria e lo ascolti. Dai per scontato che l’ascolto sia gratuito per te, invece non lo è. Le compagnie si fanno pagare per questo servizio, e non poco.
I prezzi sono diversi a seconda dell’operatore scelto e del piano tariffario sottoscritto.
Questa voce può essere molto pesante in bolletta, anche se non sempre ce se ne rende conto. Il piano tariffario di base rappresenta le tariffe che scattano quando si superano le soglie mensili di traffico dati o di traffico voce. Spesso le tariffe di base hanno costi elevati e possono davvero far lievitare il costo della bolletta se non si presta attenzione.
In molti casi le tariffe telefoniche vengono pubblicizzate come tariffe “tutto incluso” anche se nella realtà non è così. Per evitare di spendere più del preventivato è importante leggere con attenzione le condizioni del contratto o chiedere spiegazioni agli operatori al telefono o in un negozio.
Questo è un costo molto controverso. Secondo le norme in vigore, le compagnie telefoniche non potrebbero addebitare penali in caso di recesso anticipato. In pratica però lo fanno.
Quando sottoscrivi un’offerta verifica se c’è un vincolo minimo di durata, per esempio 12 o 24 mesi. In questo caso, se lasci la compagnia telefonica prima della scadenza del vincolo ti vengono addebitate delle penali, anche se il cambio dell’operatore è dovuto alla decisione di recedere per una modifica delle condizioni contrattuali stipulate originariamente.
Tutti gli operatori richiederebbero agli utenti che intendono attivare una sim nei punti vendita, oltre che il costo della scheda (di solito 5 euro), un ulteriore costo una tantum per la sua l’attivazione: dai 3 ai 5 euro indebitamente richiesti, visto che online la stessa attivazione è gratuita.
La precisazione di Fastweb
In riferimento all’istanza presentata dall’Unione Nazionale Consumatori all’AgCom sui “costi nascosti” Fastweb precisa che l’azienda da oltre un anno ha intrapreso una politica commerciale di totale trasparenza nei confronti dei propri clienti: in particolare Fastweb non addebita ai propri clienti, né per il fisso né per il mobile, alcuna delle tipologie di “costo nascosto” citate nell’ambito dell’inchiesta.
L’unico costo addizionale attribuibile a Fastweb tra quelli citati è relativo agli 1,81 euro nella categoria “altri costi” e si riferisce al servizio di consegna degli elenchi telefonici. Tale voce è perfettamente esplicitata in fattura con la dicitura “Consegna elenchi telefonici” e dunque immediatamente identificabile. Inoltre tale servizio è facoltativo e nel caso in cui il cliente ne fruisca viene addebitato una volta all’anno.